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Stefano pavan durante un’intervista al Radiomania live caffè
End summer festival - Trionfo per Stefano Pavan
Grandi concerti di fine estate ad Artena il prof Ste emoziona e coinvolge un pubblico incantato.

Artena, sabato 30 AGOSTO 2003
Sotto lo scenario incantato di un’Artena illumninata a festa si è svolta la II edizione dell’ END SUMMER FESTIVAL,
manifestazione musicale organizzata dall’associazione culturale B.O.L.L.M.
Associazione che grazie alla geniale e tenace energia degli organizzatori è riuscita in soli due anni a creare un vero e proprio evento nel quale raccogliere contemporaneamente la partecipazione degli appassionati di musica e l’attenzione soddisfatta di una critica musicale ormai giustamente
stanca delle varie direttive imposte dal mercato.

Il programma organizzato in due giorni ha visto come protagonista nella prima serata la musica blues, interpretata da tre interessanti formazioni quali: i Sentenza, Max Lionelli band e nothing but the blues che con ottimo feeling hanno saputo, ognuno seguendo un proprio stile, riscaldare le orecchie e gli animi di tutti gli appassionati del genere.

Grande attesa per la serata conclusiva che prevedeva la presenza del poet-rock dei castelli romani
Stefano Pavan che con tutta la sua superband aveva il compito di chiudere l’evento.

Così è stato, dopo le vibranti performance di altri gruppi di apertura come i Kardia e i Perturbatio Mentis alle 23 il prof Ste (così chiamato perché insegnante in un istituto tecnico professionale) accompagnato da una band con 6 elementi è salito sul palco ed ha iniziato a far tremare con una un’energia formidabile le mura e i cuori di tutti gli spettatori.
Oltre un’ora di concerto all’insegna del folk-rock d’autore in linea con un tipo di scrittura musicale
cara a maestri come De Gregori e De Andrè.

Stefano Pavan non si è risparmiato un secondo e insieme ad una formazione spettacolare è riuscito
a coinvolgere ed emozionare un pubblico che non voleva vederlo terminare.
Dieci brani tratti dal suo cd Cambierà il tempo e due anteprime del prossimo lavoro in uscita ottobre.
Parole toccanti nella presentazione di un riarrangiamento della Ballata del Michè e geniale satira sociale
sull’effetto dei media nel renderci insensibili e abituati ad accettare i bollettini di guerra tra un tamponamento in tangenziale con un carro armato ed un orgasmo veloce.

Un poeta musicale "malato”, per fortuna, di un’allegra inquietudine a metà tra un Troisi innamorato e un
Benigni dissacrante così mi è sembrato Stefano in una breve e piacevolissima intervista prima che iniziasse la sua esibizione.

"cosa ti chiedi ogni volta che sali su un palco?” gli domando.
"tendo più a chiedermi cosa si aspettano loro. quanta pazienza avranno con me. quanto sono stanchi di quello che non hanno, quanto ne hanno le tasche piene di valanghe di parole soporifere. questo mi chiedo o almeno ci provo.”

"ma tutta questa gente nei castelli viene per te. quanto sono importanti i giovani?”
"fondamentali. sono perennemente felice e lusingato dalla loro partecipazione ma loro sono la nostra coscienza, sono quello che noi siamo capaci di educare, trasmettendogli sentimenti e responsabilità anche se da quando tutto questo è stato demandato ad una scatola l’attenzione è in pericolo. Come dice Antonio Tabucchi "bisognerebbe trovare un buco nella rete” e svicolare oltre le tecniche di cattura del disimpegno più ingenuo.”

"parli di disimpegno politico?”
"no…parlo di disimpegno umano, sociale, stiamo sempre più diventando esseri lontani da qualunque cosa che non sia bella o di successo e rischiamo di trasformarci in marionette di un game boy per personaggi dei monopoli mondiali.”

"secondo te perché molti giovani ti seguono e comprano i tuoi cd eppure non sei integrato
nel commerciale e neanche fai parte di un discorso musicale di facile ascolto?”
"ma non credo di essere così ermetico o almeno lo spero anzi…il fatto è che esiste la voglia di cercare oltre gli spot formidabili e plastificati che offrono poi prodotti emozionalmente scadenti ma di grande coinvolgimento modaiolo”

"ti senti arrivato?”
"assolutamente no. forse non sono neanche partito mi limito ancora a guardare la strada”

"spero di non sembrarti un Marzullo, mi dici un tuo pensiero sul tempo e l’amore?”
"dunque, oh difficile sta cosa eh ci provo…il tempo è sabbia di una clessidra impenitente e se esiste un patto tra le ore e l’assenza d’amore…andrebbe smascherato.”

"grazie”
"grazie a Te”

Il concerto si è concluso con un omaggio agli organizzatori il prof li ha chiamati sul palco e loro hanno cantato
"bussando alle porte del paradiso” con tutta la band che suonava il Dylan di tutte le generazioni.
Magico Festival sotto le stelle e trionfo per Stefano Pavan.

( Marco Stamperini, Claudio Siniscalco)
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